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Borago officinalis_Borragine_Orto alpino_Floricoltura Roncador Valentino_3Nel cuore delle montagne trentine, tra orti domestici e bordure spontanee, può capitare di incontrare una pianta dai fiori blu a forma di stella e dalle foglie coperte di peluria sottile: è la Borago officinalis, più comunemente conosciuta come borragine. Sebbene originaria delle regioni mediterranee, questa pianta si è adattata con sorprendente facilità anche agli ambienti montani, trovando spazio negli orti familiari del Trentino, dove cresce vigorosa, spesso senza bisogno di grandi cure.

Una pianta rustica e generosa

La borragine è un’erbacea annuale, dal portamento espanso e spontaneo. Il suo fusto è cavo e ramificato, ricoperto da peli ruvidi che ne rendono immediatamente riconoscibile la consistenza. Le foglie sono grandi, ovali e anch’esse pelose; possono sembrare ruvide al tatto, ma sono proprio queste caratteristiche a proteggerla da insetti e siccità. I fiori, piccoli capolavori della natura, sbocciano tra la tarda primavera e l’estate, e sono di un blu vivido con sfumature violacee, anche se esistono varietà meno comuni con fiori bianchi o rosa. Cresce bene in posizioni soleggiate ma tollera anche la mezz’ombra, e predilige terreni ben drenati, pur adattandosi senza problemi anche a suoli sassosi o poco fertili: qualità ideali per l’orto trentino di montagna.

Una risorsa per l’orto e per gli impollinatori

Inserire la borragine in un orto trentino non significa solo coltivare una pianta decorativa, ma potenziare l’equilibrio ecologico del giardino. I suoi fiori sono ricchi di nettare e costituiscono una fonte preziosa di nutrimento per api, bombi e farfalle, contribuendo così all’impollinazione delle colture vicine. Inoltre, la pianta può agire da consociata naturale: posizionata vicino a ortaggi sensibili, attira insetti dannosi su di sé (svolgendo una funzione di “pianta trappola”) o migliora la fertilità del terreno grazie al suo ampio apparato radicale.

Parti utilizzate e modalità d’uso

Della borragine si possono utilizzare diverse parti, ma con attenzione e consapevolezza.

  • Foglie giovani: sono commestibili previa cottura. Hanno un sapore erbaceo simile a quello del cetriolo e possono essere usate in frittate, minestre, ripieni o torte salate. Si raccolgono in primavera, prima della fioritura, quando sono ancora tenere.

  • Fiori: sono eduli e decorativi. Possono essere consumati crudi nelle insalate, cristallizzati con zucchero per guarnire dolci, oppure aggiunti a bevande rinfrescanti e cubetti di ghiaccio per un tocco floreale.

  • Semi: da spremitura a freddo si ricava un olio ricchissimo di acido gamma-linolenico (GLA), utile in ambito fitoterapico per contrastare infiammazioni cutanee, sindrome premestruale e squilibri ormonali. Tuttavia, l’estrazione dell’olio richiede processi industriali e non è praticabile a livello domestico.

  • Fusto e foglie adulte: contengono alcaloidi pirrolizidinici, sostanze che possono essere epatotossiche se assunte in grandi quantità o per periodi prolungati. Per questo motivo, l’uso prolungato interno della borragine è sconsigliato, mentre può essere impiegata occasionalmente o per uso esterno.

Valore erboristico e officinale

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Nella tradizione erboristica alpina, Borago officinalis è apprezzata soprattutto per le sue proprietà depurative, emollienti e diaforetiche (stimola la sudorazione). Le foglie e i fiori, raccolti e fatti essiccare, possono essere impiegati nella preparazione di tisane calmanti, utili per abbassare la febbre, favorire il sonno o alleviare lievi infiammazioni delle vie respiratorie.

Anche per uso esterno, la pianta si rivela efficace: decotti e infusi concentrati di foglie possono essere applicati con impacchi per lenire irritazioni cutanee, rossori e piccole scottature. Nel contesto di un orto domestico in Trentino, coltivare borragine non è solo una scelta estetica o ecologica, ma anche un modo per riscoprire pratiche erboristiche semplici, fortemente radicate nella tradizione contadina.

Ecco di seguito alcune idee per sfruttare in maniera semplice ed efficace le proprietà organolettiche ed officinale di questa sorprendente pianta…

Infuso depurativo di borragine

Ingredienti:

  • 1 cucchiaio di fiori secchi di borragine

  • 250 ml di acqua bollente

Preparazione: versare l’acqua sui fiori secchi e lasciare in infusione 10 minuti. Filtrare e bere 1-2 volte al giorno per un’azione delicatamente depurativa e rilassante.

Impacco calmante per la pelle

Ingredienti:

  • 2 cucchiai di foglie fresche

  • 300 ml di acqua

Preparazione: far bollire le foglie per 10 minuti, lasciar intiepidire, quindi applicare l’infuso su una garza e posizionare sulla zona arrossata o irritata.

Cubetti di ghiaccio ai fiori di borragine

Un’idea estetica e aromatica: inserisci un fiore fresco in ogni stampo per ghiaccio, copri con acqua e congela. Ideali da aggiungere a tè freddi, limonate o cocktail estivi.

La borragine in cucina: sapori antichi e creatività moderna

Borago officinalis_Borragine_Orto alpino_Floricoltura Roncador Valentino_2Nonostante il suo aspetto ruvido e selvatico, la borragine è da secoli protagonista di molte ricette della tradizione popolare, soprattutto nelle aree rurali del nord e centro Italia. Le sue foglie giovani, tenere e vellutate, hanno un sapore delicato e inconfondibile, simile al cetriolo o al finocchio selvatico, e si prestano a numerose preparazioni, sia crude che cotte (sebbene, per sicurezza e digeribilità, sia sempre preferibile cuocerle brevemente).

I fiori di borragine, invece, sono una vera chicca: commestibili, leggeri e decorativi, aggiungono un tocco elegante e aromatico a insalate fresche, cocktail, piatti freddi e dessert. Oltre all’aspetto estetico, portano un leggero sapore erbaceo, gradevole e rinfrescante.

Dalle zuppe contadine ai ripieni per pasta fresca, fino a torte salate, frittelle e tisane, la borragine è una pianta che invita a riscoprire una cucina semplice, naturale e stagionale, in perfetto equilibrio con i ritmi dell’orto e della montagna.

Ecco una ricetta 100% trentina facile facile per assaporare tutto l’aroma di questa pianta!

Tortel di patate alla trentina con borragine

Una variante primaverile del classico tortel, che unisce la rusticità delle patate con la freschezza erbacea delle foglie giovani di borragine.

Ingredienti (per 4 persone):

  • 800 g di patate (a pasta gialla, farinose)

  • 1 manciata di foglie giovani di borragine, lavate e tritate finemente

  • 2 cucchiai di farina bianca

  • 1 uovo (opzionale, per legare meglio)

  • Sale e pepe q.b.

  • Olio di semi per friggere

Preparazione:

  1. Sbuccia e grattugia le patate crude con una grattugia a fori larghi

  2. Strizza bene le patate per eliminare l’acqua in eccesso

  3. Unisci la borragine tritata, la farina, l’uovo (se usato), sale e pepe. Mescola fino a ottenere un composto omogeneo

  4. Scalda abbondante olio in una padella. Preleva cucchiaiate di composto e schiacciale leggermente per formare delle frittelle

  5. Friggi pochi alla volta, fino a doratura (circa 3-4 minuti per lato)

  6. Scola su carta assorbente e servi caldi, magari con formaggi locali o salumi

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