Poche piante evocano la montagna con la stessa forza del Leontopodium alpinum, meglio conosciuto come Edelweiss o stella alpina. Questo piccolo fiore bianco-argenteo, diventato il simbolo per eccellenza delle cime alpine, custode di un immaginario fatto di aria pura, rocce scoscese e paesaggi incontaminati, è la prima pianta della settimana di questo mese di agosto! Nonostante le sue dimensioni contenute, racchiude un fascino enorme: per secoli è stato cantato in poesie, raffigurato in dipinti e considerato emblema di coraggio e amore eterno, anche per la difficoltà di trovarlo nelle sue stazioni naturali.
Origine, etimologia e curiosità
Il nome scientifico Leontopodium deriva dal greco e significa “piede di leone”, un richiamo all’aspetto lanoso e a stella delle sue brattee bianche. “Alpinum”, invece, rimanda immediatamente al suo habitat naturale: le Alpi e altre catene montuose europee e asiatiche. La stella alpina cresce spontanea tra i 1.500 e i 3.000 metri di quota, dove resiste a condizioni estreme di vento, freddo e terreno povero. Curiosità interessante: il suo aspetto vellutato non è solo ornamentale, ma un adattamento utile per proteggere la pianta dalla forte radiazione solare e dalla disidratazione.
Un simbolo culturale e naturalistico
La stella alpina non è soltanto una pianta, ma un vero e proprio simbolo identitario. È fiore nazionale della Svizzera e dell’Austria ed emblema dell’identità della nazione tirolese, e in Italia è tutelata in molte regioni, perché raccolta indiscriminata e cambiamenti climatici ne hanno ridotto la diffusione spontanea. Nell’immaginario popolare rappresenta purezza, fedeltà e amore eterno, ed era tradizione che i giovani montanari la raccogliessero per offrirla come pegno d’amore. Oggi, grazie alla coltivazione, possiamo ammirarla e coltivarla senza impoverire la natura.
Consigli di coltivazione e manutenzione
Coltivare il Leontopodium alpinum in giardino è possibile, soprattutto scegliendo varietà orticole, come quelle che trovate qui da noi in Floricoltura, selezionate proprio per la resistenza e l’adattabilità. Richiede un terreno ben drenato, preferibilmente calcareo o ghiaioso, simile a quello delle praterie alpine. Non sopporta i ristagni idrici, mentre tollera bene il freddo intenso. L’esposizione ideale è in pieno sole, in una posizione riparata dai venti più forti. La manutenzione è minima: basta rimuovere i fiori appassiti e controllare che il terreno resti asciutto durante l’inverno. Con queste attenzioni, la stella alpina può regalare anni di fioriture, ogni estate, tra giugno e agosto.
Abbinamenti nel giardino
Nel giardino roccioso o di montagna, la stella alpina è una protagonista naturale. Si abbina magnificamente a saxifraghe, genziane, campanule alpine e a piccole graminacee ornamentali che ne esaltano la delicatezza. Anche accanto a pietre e rocce naturali la sua presenza diventa iconica, creando angoli che ricordano i paesaggi alpini autentici. In un giardino più tradizionale, può invece fungere da tocco originale nelle bordure basse o in vasetti rustici di pietra e terracotta, portando un frammento di montagna vicino a casa.