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Marciume radicale, quando la pianta annega

martedì 5 novembre 2024

Vi sarà senz’altro capitato di incorrere nel marciume radicale, magari senza riconoscerlo… Accade quando una pianta d’appartamento o da fiore in vaso appassisce all’improvviso: a tutti viene da pensare che abbia sete, e quindi la si annaffia. Trascorre un giorno, e le foglie e i rametti restano appassiti. Dunque, spesso si bagna di nuovo, pensando di averla annaffiata troppo poco. Al terzo giorno ci si insospettisce e finalmente si tasta il terriccio: bagnatissimo, quasi zampilla gocce d’acqua schiacciandolo. E allora perché foglie e rami non si rialzano?

Sintomi del marciume radicale

Perché si è creato un marciume radicale: le radici sono marcite e con loro tutta la pianta. In realtà, l’appassimento iniziale era già dovuto a un eccesso d’acqua nel pane di terra: se avessimo toccato il substrato già il primo giorno, probabilmente l’avremmo sentito umido. Annaffiando – perché si è dato per scontato che la pianta fosse a secco – la situazione è solo peggiorata.

Magari le foglie sono già chiazzate di grigio-nero più o meno umido lungo i bordi, e forse anche il fusto al colletto è già annerito. Purtroppo la pianta non si riprenderà più e si seccherà pur restando verde in 4-5 giorni. Infatti le radici sono morte per asfissia: l’acqua ha occupato tutti gli spazi nel terriccio, eliminando l’ossigeno e favorendo invece lo sviluppo di funghi (Fusarium, Phythophtora ecc.) che distruggono l’apparato radicale.

Marciume radicale da eccesso d’acqua

Il marciume è causato da un eccesso di annaffiatura abbinato a un terriccio non o poco drenato. Ecco 5 trucchi utili per annaffiare nel modo corretto.

  1. Controllate che il terriccio non sia ancora bagnato, neppure in profondità. Vi sveliamo il “trucco del bastoncino”: prendete uno spiedino di legno di quelli lunghi oppure un tutore che trovate in vendita a mazzetti nei Centri di Giardinaggio; infilatelo lungo il bordo del vaso fino al fondo ed estraetelo. Se è tutto asciutto, la terra è secca, ma se esce bagnato e cosparso di granelli di terra, è in atto un forte ristagno idrico alla base, che sta portando al marciume radicale.

  2. Non esagerate con la quantità (è sempre meglio poca e spesso che tanta e di rado),

  3. Versate l’acqua nel sottovaso e verificate che venga assorbita entro 5 minuti; se così non è, svuotate subito il sottovaso.

  4. Ricordatevi che, soprattutto in interni, le piante muoiono piĂą per annegamento che per siccitĂ .

  5. Alla siccità c’è quasi sempre rimedio (annaffiare subito), ma per l’annegamento non c’è nulla da fare.

Marciume radicale da scarso drenaggio

Il drenaggio sul fondo è importantissimo: 1 (discreto drenaggio), 3 (buon drenaggio) o 5 (ottimo drenaggio) cm di argilla espansa o ghiaia grossolana sono indispensabili per far scivolare l’acqua fuori dal vaso ed evitare che la terra la trattenga, inumidendo troppo le radici e perdendo l’aria che deve sempre circondare l’apparato radicale (tranne che nelle piante acquatiche).

Informatevi se la vostra pianta teme molto i ristagni idrici, cioè è particolarmente sensibile agli eccessi d’acqua; oppure non teme i ristagni a indicare viceversa.

Alcune specie, poi, desiderano anche un terriccio leggero, come quello per piante grasse, oppure addizionato di perlite, pomice, lapillo o sabbia, tutti materiali che drenano anch’essi l’acqua in eccesso (e che trovate nei Centri Giardinaggio).

Quindi informatevi e rispettate sempre le esigenze delle specie che coltivate: se le indicazioni colturali prevedono un “ottimo drenaggio”, mettete 5 cm di palline sul fondo, e analogamente se il substrato deve essere leggero accertatevi che lo sia effettivamente.

Cosa fare in caso di marciume radicale

Abituatevi a osservare le vostre piante e, ai primi sintomi sospetti, estraete la zolla di terra dal vaso e valutate il fondo: se è fradicio, togliete con le dita tutta la terra bagnata, prendete un nuovo vaso delle stesse dimensioni, ponete sul fondo il drenaggio, coprite con buon terriccio nuovo, inserite la zolla e riempite di terra asciutta. Se invece il pane di terra è tutto secco, allora i sintomi sono riconducibili proprio a carenza idrica.

Attenzione: quando il terriccio è inzuppato, anche rinvasando con terra asciutta è molto probabile che il danno alla pianta sia già irreversibile. Cioè le foglie non si rialzeranno più e anzi appassiranno fino a seccarsi con tutti gli steli.

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