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I “mesembriantemi” ci salveranno

giovedì 2 maggio 2024

Temperature elevatissime per lunghi periodi e siccità prolungata durante l’estate obbligano a cambiare, se non si dispone di acqua in quantità, le piante da coltivare nei balconi, terrazzi e giardini, ma abbiamo la soluzione giusta per voi: i “mesembriantemi”. Sono piante succulente che hanno veramente poca sete, anche in vaso, e fioriscono per tanti mesi di fila, assicurando uno spettacolo lunghissimo a fronte di poco impegno e tanta ecosostenibilità. Il vostro Centro di Giardinaggio ne ha un grande assortimento, di tutti i colori, proprio perché sono piante “emergenti” che rappresentano il presente e il futuro del giardinaggio in Italia.

Perché “mesembriantemi”

Chiariamo subito la denominazione: “mesembriantemi” non sarebbe il termine corretto, perché il genere Mesembrianthemum non offre – attualmente – piante coltivate, ma solo spontanee, es. Mesembrianthemum cristallinum. Tuttavia, questo è il nome comune con cui le specie appartenenti alla stessa famiglia, le Aizoacee (ex Mesembriantemacee), sono conosciute. Tuttavia i generi coltivati, che potete trovare nei Centri Giardinaggio, sono altri: Delosperma, Lampranthus, Oscularia, Drosanthemum, Aptenia, Carpobrotus, Braunsia… Declinati in numerose varietà, che cambiano per colore dei fiori e delle foglie.

Un altro nome comune per i “mesembriantemi” è “amanti del sole”. Il perché è presto svelato: tutti i fiori delle Aizoacee si aprono quando vengono baciati dai raggi solari e si chiudono appena questi se ne vanno. Non troverete mai un fiore aperto con cielo nuvoloso o di notte, mentre saranno tutti spalancati in un mezzogiorno di sole (ergo, se siete nottambuli, non sono le piante per voi!). E una nota nomenclaturale: “amanti del sole” è anche il nome comune delle portulacche (Portulaca), che però non sono Aizoacee (sono Portulacacee) e i cui fiori durano mezza giornata, dalle 9 alle 15.

Quali “mesembriantemi” scegliere

Dal punto di vista botanico i “mesembriantemi” sono Aizoacee perenni caratterizzate da rami più o meno allungati coperti di foglie carnose, succulente, spesso di forma triangolare o “aghiformi”, cioè strette, nelle quali immagazzinano l’acqua. Questo spiega perché ne richiedano molto poca con le annaffiature. Attenzione al momento dell’acquisto: quelli che hanno la fioritura più spettacolare, con fiori arancioni, gialli o fucsia simili a margherite di 5 cm di diametro, sono i Lampranthus, il cui rovescio della medaglia è che la fioritura spettacolare dura da marzo a giugno.

Per una fioritura da marzo a ottobre, meno fenomenale perché i fiori sono sempre più piccoli, es. fra 0,2 e 3 cm, dovete puntare su tutti gli altri generi, che però offrono anche altri colori, come il bianco, il rosa, il rosso.

“Mesembriantemi” in piena terra

Qualunque “mesembriantemo” scegliate, la coltivazione è veramente elementare: resistono fino a 5 °C, con l’eccezione dei Delosperma che tollerano perfino la neve, e necessitano del pieno sole (reggono però la mezz’ombra). Quindi potete piantarli in piena terra in giardino, dalla Val Padana in giù, su un terreno molto ben drenato (se non lo è, scavate una buca di profondità doppia rispetto al pane di terra, per mettere sul fondo 5 cm di ghiaia grossa) e in posizione soleggiata inverno/estate. I rami spesso allungati permettono di utilizzarli come coprisuolo sempreverdi, nei climi adatti: sono perfetti alla sommità di muretti o di scarpatelle dove in pochi anni coprono il suolo.

Attenzione: Carpobrotus acinaciformis, detto anche “fico degli Ottentotti”, diffusissimo lungo le coste mediterranee, è attualmente incluso nella lista europea delle piante da contenere perché è invasivo a scapito della flora spontanea delle coste italiane. Lo trovate comunque in vendita ma, se lo acquistate, tenetelo in vaso onde evitare che si diffonda spontaneamente; oppure sorvegliatelo strettamente in terra affinché non si allarghi oltre i confini del vostro giardino.

In piena terra annaffiateli sporadicamente nel periodo più caldo nel primo anno dall’impianto, dopodiché non ne avranno più bisogno. Come concime basta un normale granulare per piante da fiore in aprile e un po’ di stallatico pellettato a ottobre.

Coltivarli in vaso

Tutti i “mesembriantemi” vengono benissimo in vaso, e quelli dai rami ricadenti sono perfetti per i basket da appendere o da porre in cima a colonnine e mensole. Rinvasateli subito dopo l’acquisto in un paio di misure in più, con un dito di ghiaia grossa sul fondo e terriccio per piante da fiore, aumentando di una misura ogni anno in marzo. Anche nelle estati più calde, è sufficiente una buona annaffiatura a settimana: potrebbero resistere anche 2 mesi senz’acqua, e 4 mesi d’inverno (quindi durante le vostre vacanze non serve che qualcuno li annaffi)! Più ecosostenibili di così…

Coprendoli con uno o due teli di non tessuto, tutte le specie possono resistere in esterni ovunque anche d’inverno, tranne che sulle Alpi dove i vasi vanno protetti in una cantina luminosa. A fine febbraio potete tagliare tutti i rami attorno al bordo del vaso: riutilizzate i tralci per fare talee, mentre la pianta madre produrrà velocemente nuovi rametti fioriti. Un po’ di concime granulare per piante fiorite li aiuterà in aprile per il resto della stagione.

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