Oggi abbiamo deciso di raccontarvi la storia della prima delle sette straordinarie figure femminili a cui abbiamo dedicato le piazze e i vialetti del nostro Giardino didattico e sperimentale “El Camp”: donne il cui nome è purtroppo poco conosciuto al grande pubblico, ma che con il loro genio, e spesso anche con coraggio e resilienza in un campo dominato dagli uomini, hanno contribuito alla conoscenza del mondo delle piante, allo sviluppo delle tecniche agronomiche, all’evoluzione del giardinaggio in “arte del paesaggio”.
Quella di Jeanne Baret è una di quelle vite straordinarie che il tempo ha rischiato di dimenticare, ma che oggi merita di essere raccontata con orgoglio. Era il 1740 quando Jeanne nacque a La Comelle, un piccolo villaggio nella Borgogna francese. Umile di origini, fin da giovane dimostrò una passione profonda per le piante e una mente acuta.
Nel XVIII secolo, però, alle donne non era permesso studiare, viaggiare o partecipare a spedizioni scientifiche. Ma Jeanne era determinata a superare quei limiti. Lavorando come governante e assistente per il naturalista Philibert Commerson, dimostrò rapidamente un’enorme competenza botanica. Commerson la volle con sé quando fu scelto per partecipare alla spedizione di circumnavigazione del mondo guidata da Louis-Antoine de Bougainville nel 1766. C’era solo un problema: sulle navi della Marina francese era vietato imbarcare donne. Jeanne allora fece qualcosa di inaudito per l’epoca: si travestì da uomo, assumendo il nome di “Jean Baret”, si fasciò il petto, indossò abiti maschili e si unì alla spedizione come “valletto” di Commerson. Nessuno sospettò nulla all’inizio. Era il 1767 quando salpò a bordo della Étoile, senza sapere che sarebbe entrata nella storia.
Durante il viaggio, Jeanne si rivelò una risorsa fondamentale. Commerson, afflitto da problemi di salute, spesso si affidava a lei per raccogliere, catalogare e descrivere piante esotiche in terre lontane come il Brasile, la Patagonia, la Polinesia Francese e Mauritius. Tra le scoperte più celebri di Jeanne c’è probabilmente una curiosa pianta rampicante, dai rami spinosi e brattee color fucsia brillante – solo in apparenza fiori, ma in realtà semplici foglie modificate – scoperta nell’area di Rio de Janeiro nell’estate del 1768… Commerson la battezzò Bougainvillea, in onore del comandante della spedizione Louis-Antoine de Bougainville… nome con il quale ancora oggi chiamiamo quella spettacolare meraviglia botanica che abbellisce giardini in stile tropicale e mediterraneo.
L’identità segreta di Jeanne non poté rimanere nascosta per sempre. A Tahiti, alcuni indigeni svelarono pubblicamente che “Jean” era in realtà una donna. Il segreto fu rivelato e la notizia si diffuse tra l’equipaggio. Nonostante la scoperta, Jeanne non fu abbandonata o punita come si temeva: la sua competenza e il rispetto guadagnato tra i marinai la salvarono. Dopo anni di viaggio, Jeanne e Commerson si stabilirono per un periodo a Mauritius, dove continuarono a studiare la flora locale. Commerson morì lì nel 1773, ma Jeanne, con straordinaria tenacia, trovò il modo di tornare in Francia da sola, completando così la prima circumnavigazione del globo da parte di una donna.
Nel 1776, Jeanne rientrò in patria, dove visse una vita semplice ma dignitosa. Sposò un ufficiale francese e ricevette addirittura una pensione dallo Stato come riconoscimento per i suoi contributi alla scienza e per il suo coraggio. Si spense il 5 agosto 1807 a Saint-Aulaye, un piccolo comune nella regione della Dordogna, nel sud-ovest della Francia. La sua figura fu a lungo dimenticata nei libri ufficiali di storia, offuscata dal sessismo dell’epoca, ma oggi viene celebrata come pioniera della scienza, dell’esplorazione e dei diritti delle donne. Nel 2012, il suo nome è stato finalmente onorato da un cratere su Venere e da una pianta che porta il nome Solanum baretiae.
Jeanne Baret ha dimostrato che la passione e il coraggio possono abbattere ogni barriera. Ha sfidato le leggi del suo tempo, ha navigato tra i pericoli del mondo e ha lasciato un’impronta duratura nella storia della botanica e dell’umanità. Una donna travestita da uomo per realizzare il suo sogno. Una scienziata ingiustamente dimenticata, oggi riscoperta. Un’eroina silenziosa che ha fatto il giro del mondo.